Skip to main content
Erotici Racconti

Teresa una moglie molto Troia

By 29 Giugno 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve il mio nome &egrave Teresa , sono una donna trentatreenne sposata da 5 cinque con Angelo , di tre anni più giovane.
Siamo entrambi di origini napoletane ma viviamo a Milano dove io insegno diritto in una scuola serale per ragionieri e mio marito fa il bidello nella medesima scuola.
Sono alta 1.60 m capelli neri e con gli occhi verdi , porto la terza misura di reggiseno ho un bel paio di gambe anche se non molto lunghe ,data la mia “altezza” ,ma la parte di me che attrae di più gli uomini, &egrave il mio bel culetto.
Ci siamo trasferiti a Milano dopo che ho vinto un concorso e sono stata assegnata alla scuola dove tuttora insegno, due anni dopo il matrimonio.
Mio marito invece ,anche lui laureato, alla nostra venuta a Milano era ancora disoccupato.
Sono arrivata al matrimonio vergine e ho fatto l’amore per la prima volta durante la notte di nozze.
Angelo &egrave dotato di attributo di buone dimensioni quasi venti centimetri e la prima volta che mi ha posseduta quando mi ha sverginata mi ha fatto pure un poco male.
La nostra vita sessuale poi &egrave proseguita in maniera soddisfacente almeno per i primi due anni , quando vivevamo ancora a Napoli.
Con il trasferimento , anche perché forse si sentiva umiliato dal fatto che a portare i soldi in casa fossi io , mio marito iniziò a perdere colpi.
Infatti nonostante i miei innumerevoli sforzi non riusciva a raggiungere l’erezione , più mi prodigavo più il suo cazzo non ne voleva sapere di diventare duro.
Mi mettevo della biancheria molto sexy , gli praticavo dei fantastici pompini , ma niente il suo cazzo rimaneva molle come un verme.
Alla fine riusciva a venire solo facendosi una sega mentre io mi esibivo in pose veramente oscene.
Anche l’orgasmo non gli procurava un erezione, infatti se ne veniva con il cazzo completamente moscio , lasciandomi completamente inappagata.
Alla fine dopo molta insistenza lo costrinsi ad andare da un medico specialista per vedere se si poteva risolvere questo imbarazzante problema.
Ma anche il dottore poté fare nulla , organicamente non c’era niente di anomalo, era nel suo cervello che il problema si annidava.
Andammo avanti per quasi un anno con questo menage e per tutto questo periodo io non ho avuto rapporti sessuali né con mio marito e ne con qualcun altro .
Naturalmente soffrivo molto per questa situazione e disperata mi confidai con Lucia una mia collega .
Lucia mi disse subito senza mezzi termini che avrei fatto bene a lasciare mio marito o almeno a riempirlo di corna.
Probabilmente Lucia non si tenne per se quanto gli avevo confessato infatti , il preside della scuola, riprese a farmi una corte serrata nonostante in passato dopo alcuni suoi tentativi , io l’avessi decisamente scoraggiato, questa volta invece mi arresi volentieri ai suoi corteggiamenti , che tra l’altro, non furono neppure troppo velati.
Il preside era un bell’uomo, alto , bruno e di circa 40 anni.
Il primo approccio avvenne in aula insegnanti , io ero in piedi appoggiata ad un tavolo e stavo leggendo un libro.
Indossavo una gonna corta che mi arrivava sopra il ginocchio , sotto delle calze autoreggenti ed un tanga , entrambi di colore nero e calzavo dei sandaletti con un tacco di circa 9-10 cm .
Lui si pose alle mie spalle appoggiandosi completamente a me , con una mano mi afferrò una coscia e poi risalì sotto la gonna fino a toccarmi il culo.

– che biancheria da troia che indossa , signora professoressa – disse il preside mentre con la mano risaliva al mio culo

io rimasi veramente senza fiato e riuscii solo a dire, dopo qualche attimo di silenzio

– ma come si permette signor preside , sono una donna sposata –

ma lo dissi senza alcuna convinzione e soprattutto senza alcuna credibilità , infatti l’uomo proseguì nei suoi maneggi

– lo sai che hai proprio un bel culo Teresa , senti come mi hai fatto diventare duro il cazzo – disse il satiro passando dal lei al tu e soprattutto portando la mia mano alla sua patta

Io sentii attraverso i pantaloni il suo grosso cazzo , era duro come un sasso e la cosa fini per eccitarmi notevolmente. Naturalmente il fatto non passo inosservato , infatti:

– Ti piace il cazzo troia ? hai la fica completamente bagnata –
– Aveva proprio ragione Lucia a dirmi che non prendi un cazzo vero da tanto tempo – aggiunse il preside
– La prego pensi allo scandalo se qualcuno ci vedesse – lo scongiurai io
– Hai ragione andiamo nel mio ufficio , li nessuno ci disturberà –

E così sempre con una sua mano appoggiata al mio culo uscimmo dall’aula insegnanti e ci recammo in presidenza.
Lui si sedette comodamente sulla poltrona dietro la sua scrivania ed esortandomi a mettermi sotto la scrivania mi invitò ad estrarre il suo membro e a praticargli un bocchino.

– dai zoccolona tirami fuori il cazzo e sucamelo –
– e da quando ho visto per la prima volta quella tue labbra da succhiacazzi che sognavo questo momento –

Io ormai priva di qualunque volontà obbediente mi inginocchiai ai suoi piedi , estrassi il suo poderoso cazzo dai calzoni e lo presi in bocca.
Era veramente fantastico sia per le dimensioni , almeno 24 cm, ma soprattutto per la durezza infatti era da oltre un anno che non mi capitava un cazzo duro per le mani.
Così obbediente mi prodigai a praticare al preside un pompino veramente sontuoso , lo leccavo per la tutta la lunghezza fino alle palle , poi abboccavo fino a che la cappella non mi arrivava in gola per poi tornare a leccare.
Il preside sembrava gradire molto il mio bocchino e lo esternava apertamente :

– brava troia leccami il cazzo , si me lo stai succhiando meravigliosamente-
– sei la regina delle succhiacazzi –
– dai puttana continua a sbocchinarmi che ti riempio la bocca di sborra –

E così fece dopo pochi minuti mi scaricò in bocca una gran quantità di calda sborra , ne fece così tanta che per poco non rimasi soffocata

– si troia bevi tutta la sborra , puliscimi il cazzo con la lingua –
– puttana ti piace il mio sperma , si così leccalo tutto –

Così dopo che ebbe sborrato seguitai a pulirgli il cazzo con lingua ottenendo così che il potente bastone rimanesse tale.
Infatti grazie alle mie amorevoli leccate la grossa mazza del preside rimase maestosamente in erezione pronta per una nuova battaglia.

– brava Teresa mi hai succhiato il cazzo veramente bene e adesso ti faccio un bel regalo – esclamò il preside soddisfatto

A questo punto si alzò dalla sedia e fattami alzare pure a me mi fece appoggiare alla scrivania mentre lui armeggiava alle mie spalle.
Infatti sollevò in vita la mia gonnellina e contemporaneamente sfilò a mezza coscia le mie ridottissime mutandine

– ma che bel culo che hai Teresa – disse l’uomo mentre mi palpava vigorosamente le chiappe
– adesso ti do questo bel cazzone , bella troia –
– chissà da quanto tempo che non prendi un bel cazzo , coli proprio come una fontana –
– dai puttana , adesso ci divertiamo alla faccia di quel cornuto impotente di tuo marito –

Mentre mi apostrofava in tal maniera puntò l’enorme cappella al mio buchetto vergine , io tentai di protestare adducendo sia alla mia verginità anale che alle notevoli dimensioni del suo cazzo , ma fui completamente ignorata dal l’uomo , che con una spinta violenta iniziò a sodomizzarmi .

– che bel culetto stretto che hai Teresa , che bello sfondartelo –
– faccia piano signor preside, il suo cazzo &egrave troppo grosso – belavo io come un agnellino che sta per essere sbranato dal lupo
– si puttanella piagnucola che mi arrapi di più – inveiva l’uomo mentre il suo nodoso bastone si faceva strada nel mio intestino retto
– lo senti troia napoletana come duro il cazzo della lega, non &egrave meglio di quello di quel segaiolo terrone di tuo marito ? – disse il preside manifestando la sua militanza politica oltre che a chiari atteggiamenti razzisti.
– oh come mi sta riempiendo signor preside , come &egrave duro e grosso il suo cazzo siiii mi fa un male cane ma mi piace che bello che bellooo – iniziai ad urlare tutto il mio piacere mentre l’enorme cazzo mi pistonava in culo provocandomi il primo orgasmo , il primo dopo tanto,troppo tempo.
– Mi inchiappettò vigorosamente per oltre mezzora alternando rapide spinte ad altre lentissime ma estremamente profonde, alternando dolcezza e rudi carezze con molta sapienza.

– Lo senti bella come ti riempio bene , tesoro –
– visto come ti entra bene in culo? Troia –
– adesso ti piace , non ti lamenti che &egrave troppo grosso –
– si &egrave fantastico , sei bravissimo Roberto , non smettere più , rompimi il culo – risposi io dandogli per la prima volta del tu
– si puttana ti sfondo tutta , si ti riempio il culo di sborra troia –

e se ne venne iniettandomi in culo una notevole quantità di sperma bollente procurandomi l’ennesimo orgasmo si ,perché data l’astinenza, a cui mi aveva costretta il cornuto , io ebbi numerosi orgasmi.
Poi come se nulla fosse rinfoderò il cazzo nei pantaloni e dandomi una pacca sul culo mi salutò e se ne usci dal suo ufficio lasciandomi a novanta gradi appoggiata alla sua scrivania con la gonna sollevata , le mutandine a metà coscia e con il culo sfondato, da cui colava un rivolo di sborra che andava formando una vistosa “pozzanghera sul pavimento “.
Naturalmente mi ricomposi alla meglio e dopo aver pulito la chiazza sul pavimento sgattaiolai fuori da quell’ufficio , nella speranza di non incrociare nessuno sul mio cammino.
Così mi recai nell’aula dove tenni l’ultima lezione.
Naturalmente ero completamente assente e per evitare di attirare l’attenzione dei miei studenti pensai di assegnare un compito in classe , in modo da evitare di tenere la lezione.
Arrivata a casa avevo ancora una sensazione d bruciore all’ano ,che invece di infastidirmi mi illanguidiva ulteriormente e mi faceva scorrere con la mente al cazzone del preside, che profanava la mia intimità più recondita.
Non avevo nessun senso di colpa e mi sentivo felice , si ero felice di aver reso cornuto il mio impotente maritino.
Arrivata a casa sorpresi mio marito mentre si sparava una sega , aveva il cazzo in mano e se lo smanettava vigorosamente , ma senza riuscire a raggiungere l’erezione.

– ma bravo, sei proprio un segaiolo impotente – esclamai io davanti allo spettacolo del maritino che si segava
– ti meriteresti proprio un bel paio di corna – aggiunsi acidamente
– ti prego aiutami a farlo diventare duro – piagnucolò lui
– e come? Non faccio mica miracoli – risposi io facendomi una risata

Poi da brava mogliettina mi inginocchiai ai suoi piedi e presi il suo cazzo moscio in bocca , lo leccai con molta maestria per oltre 20 minuti senza però ottenere alcun risultato

– visto che ti dicevo , rimane molle come un verme , caro il mio cazzo moscio – dissi io rassegnata
– perché non sei abbastanza eccitante – rispose il cornutone

Naturalmente la cosa mi fece alquanto incazzare e quindi decisi di rispondergli per le rime, confessandogli cosa avessi fatto quella sera :

– razza di impotente sappi che stasera ho ceduto alla corte del preside , e nel giro di 45 minuti l’ ho prima fatto godere nella mia bocca e poi nel mio culo –
– si caro il mio cornutone gli ho dato pure il culo – e poi rincarai
– vedi caro maritino impotente , il signor preside non solo ha un cazzo più grosso del tuo ma ce l’ ha anche molto duro e resistente –
– ed inoltre mi trova anche molto eccitante , lui –
– pensa che subito dopo che mi ha sborrato in bocca , mi ha messo a novanta gradi &egrave mi ha fottuta in culo e finalmente ho sentito un cazzo duro dentro di me –

Il cornuto mentre raccontavo quanto sopra seguitò a menarsi il cazzo moscio e senza raggiungere l’erezione ebbe un orgasmo.

– ma bravo il mio segaiolo , vedo che ti eccita sapere che ti ho reso cornuto –
– vuol dire che da brava mogliettina seguiterò a far proliferare le corna sulla tua testa –

Dopo alla sua richiesta di spiegazioni , gli dissi freddamente che non c’era nulla da spiegare se gli andava bene era così , altrimenti poteva pure andarsene di casa e chiedere il divorzio.
Lui sentendo queste mie parole ed il mio tono deciso non rispose nulla e rassegnato se ne andò a dormire .
La mattina seguente quando ci alzammo lui tentò ancora di chiedermi delle spiegazioni su quanto era successo tra me ed il preside ed io gli raccontai quanto accaduto non omettendo alcun particolare .
Il cornutone riprese a menarsi l’uccello , era visibilmente eccitato anche se non riusciva a raggiungere un’erezione.

– allora ti piace proprio sapere quanto sei cornuto –
– si amore non so come spiegarlo ma &egrave proprio così –
– bene se ti comporterai bene la prossima volta ti farò assistere ai miei accoppiamenti con il mio amante –

L’idea che gli prospettai lo eccitò ulteriormente e lo portò ancora all’orgasmo.
La sera seguente mi recai nuovamente a scuola e per l’occasione mi abbigliai in maniera estremamente sexy : sandaletti con tacco da oltre 10 cm , un miniabito che mi aderiva come un seconda pelle ed una scollatura che lasciava in vista le mie belle tette.
Naturalmente calze nere , giarrettiere ed un paio di mutandine ridottissime completavano la mia mise.
Il mio maritino quando mi vide che stavo per uscire cosi combinata tentò di protestare :

– dove vai così conciata- mi chiese il cornuto
– da arricchire la tua dotazione di corna – gli risposi io uscendo di casa sculettando sui miei altissimi tacchi.

E cosi mi recai a scuola dove nuove avventure mi aspettavano ……..

Continua….

Leave a Reply