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Cari lettori, in seguito alla mia richiesta di raccontarmi le vostre storie e le vostre fantasie, una tra tutte mi ha colpito particolarmente! La fantasia di es anarchico mi ha subito appassionato. Per questo abbiamo deciso di intraprendere una collaborazione, per portare sui vostri schermi un racconto originale e molto eccitante. Una storia scritta a quattro mani, che speriamo possa piacervi e soprattutto eccitarvi.

Come sempre, per commenti, critiche, o semplicemente per conoscerci non esitate a scrivermi alla mail sinaz@outlook.it, o scrivete il vostro pensiero nello spazio dedicato ai commenti!

Leggeteci in tanti!

Catia tornò a casa la mattina seguente. Era felice e soddisfatta come non lo era da tempo, ed era curiosa di capire come la avrebbero riaccolta i due “maschi” della sua famiglia. Non si aspettava che le facessero le feste, anche perché non le importava, ma sapeva che quello che aveva fatto la sera precedente avrebbe per sempre cambiato le loro vite.
Ritrovò Marco sul divano: lo vide distrutto, ma ridendo lo salutò solo con un umiliante : “Ciao cornuto!!”. Si sedette di fianco a lui, e ridendo continuò ad infierire: “Allora piaciute le foto? Dai dimmi, quante seghe ti sei fatto?”.
Marco completamente rassegnato la salutò con un dolce “Ciao amore mio” e le rispose confidandole che si era fatto almeno quattro seghe guardando e riguardando le sue foto mentre veniva usata come una troia dai tre ragazzi. Quella che più delle altre lo aveva fatto star male, ma al stesso tempo eccitare da morire, era quella che ritraeva in primo piano il suo viso che, con sguardo adorante e occhi ridenti, fissava il cazzo di Roberto, mentre dalla bocca e dal mento gocciolava una dose abbondante di sperma appena schizzato.

Le aveva viste e riviste più volte quelle foto, ogni tanto Carlo e Simone ne inserivano di nuove sul gruppo, e lo stesso Roberto ne aveva pubblicata anche una dell’inculata che aveva preteso quella stessa mattina appena svegli, che ritraeva il buco del culo di Catia rosso vivo, slabbrato e debordante di sperma. Come se tutto ciò non bastasse, la cosa che più di ogni altra lo aveva fatto eccitare, ma al tempo stesso preoccupare non poco, era stata quella di leggere nel gruppo dell’entusiasmo dei ragazzi per l’appuntamento di martedì sera a casa loro. Catia aveva concordato una cosa enorme come questa senza essersi minimamente consultata con lui, che si sentiva meno di niente, un cornuto impotente. Ormai era totalmente sottomesso al volere della moglie troia e dei suoi trombamici. Catia intanto era lì di fianco a lui che rispondeva che non vedeva l’ora di ospitarli in casa loro, e di voler essere solo la loro puttana, sottomessa ai più perversi piaceri sul loro letto matrimoniale. Una volta finito di rispondere ai messaggi, convocò marito e figlio in salotto per aggiornarli sugli ultimi avvenimenti: “Volevo informarvi che questa notte ho goduto come mai in vita mia. Mi ritengo molto soddisfatta, ho salvato il mio rapporto con Roberto e mi sono presa una bella dose di giovani cazzi. Tu Luca hai visto finalmente realizzato le tue fantasie da segaiolo pervertito, e tu maritino sei finalmente diventato il re dei cornuti, come hai sempre desiderato! Meglio di così…”

Luca allora si fece coraggio: “Mamma… ieri sera è stato tutto molto eccitante, ma forse sarebbe meglio finirla qui… non vorrei che le cose andassero troppo oltre, perché sai che loro pretenderanno sempre di più… e poi farli venire qui! Guarda papà come è ridotto…vorresti farti fare di tutto in sua presenza, davanti ai suoi occhi??”

Ma lei rispose subito seccata: “Voi non siete nelle condizioni di dirmi cosa posso o non posso fare! Questo è un volere di Roberto, il mio amore, e per me e per voi equivale ad un ordine!! E poi dopo tutti questi anni in cui tu pisellino ti sei fatto le seghe pensando a me e questo cornuto ha fantasticato nel vedermi scopata da dei veri cazzi… è inutile che adesso mi facciate la morale!”
Detto questo ordinò ai due di inginocchiarsi, dicendogli che meritavano una punizione per la loro scarsa collaborazione. A quel punto si spogliò, abbassandosi le mutandine ancora imbrattate di sperma, che intanto le stava ancora colando da culo e figa. Spiegò: “Roberto dopo avermi scopata in tutti i buchi questa mattina mi ha ordinato di non ripulirmi, e mi ha anche anticipato che probabilmente voi due avreste fatto resistenza per l’appuntamento di martedì sera. E visto che lui ora è il padrone dei nostri corpi e delle nostre vite, mi ha detto che avrei dovuto darvi una bella lezione.”.

Finì la frase, si sfilò completamente le mutandine sporche e le infilò tutte in bocca a Luca, mentre prese per i capelli il marito e gli ordinò di ripulirle figa e culo dallo sperma di Roberto. Marco, umiliandosi totalmente, si mise a leccarle la fica sotto gli occhi allibiti del figlio, che intanto si gustava le mutandine della mamma, mentre si toccava da sopra i pantaloni.
Mentre Marco leccava, trattenendo conati di vomito non senza fatica, Catia scattò delle foto al marito e al figlio e le inviò a Roberto, il quale la richiamò immediatamente. Dopo qualche parola di cortesia e qualche risata, Catia mise in viva voce: “Allora pisellino e cornuto, la mia troia mi ha riferito che per la serata di martedì avete fatto un po’ di storie. Da quel figlio segaiolo che vi ritrovate me lo sarei anche aspettato, è sempre stato un guastafeste, ma pensavo che il maritino cornuto sarebbe stato contento di vedere finalmente la mogliettina puttana riempita da grossi cazzi. Quindi adesso visto che non possiamo venire lì a darti un assaggio di quello che ti aspetta, faremo in altro modo. Troia togli il viva voce.”

Detto questo tornò a parlare con Catia, il cui viso si fece subito preoccupato e iniziò ad implorare di risparmiarle quell’umiliazione. Anche Luca e Marco si guardarono preoccupati, finché Catia rassegnata si mise in ginocchio e con un movimento fulmineo tirò giù i pantaloni al figlio, liberando il suo cazzetto già in tiro. Detto questo passò il telefono al marito, che per la prima volta parlò direttamente con l’amante della moglie: “Allora coglione, tu non ti rendi conto con che razza di troia hai vissuto per tutti questi anni. Non è solo questione di cosa vogliamo noi, ma più che altro ci stiamo sforzando perché ci fa pena e vogliamo soddisfare le sue voglie, perché ci provoca tanta tristezza vederla così insoddisfatta. E tu ci vuoi impedire di renderla felice! Adesso meriti una punizione esemplare. Prendi la testa della puttana e falle succhiare quel cazzetto ridicolo di tuo figlio. E assicurati che le venga in bocca.”
Marco, ormai totalmente sottomesso riuscì solo a dire: “Si padrone, mi scuso per averla offesa!” e spinse la testa di Catia verso il piccolo pene di loro figlio, alchè lei iniziò a succhiarlo con passione, non perché fosse interessata o eccitata da quell’atto, ma perché non voleva deludere Roberto e desiderava umiliare il marito.

Marco era comunque incredulo di come sua moglie obbedisse anche agli ordini più assurdi e contro natura, ma in silenzio assistette per pochissimi secondi, fino a quando Luca, con un rantolo, raggiunse l’orgasmo nella bocca di sua madre. Catia allora si girò verso il marito: a bocca aperta mostrò lo sperma del figlio e poi con fare da porca lo ingoiò, poi si avvicinò a lui e iniziò a baciarlo, per fargli sentire il sapore.
Roberto immaginando la scena se la rise di gusto, ma prima di chiudere la telefonata impartì gli ultimi ordini: “Allora Pisellino, visto l’enorme regalo che ti ho appena fatto tu adesso dovrai fare una cosa per noi. Martedì pomeriggio dovrai depilare bene bene la figa alla troietta, perché a me piace liscia. E ultima cosa, voglio che il cornuto si trasferisca in camera tua perché non deve neanche più sfiorare quella vacca della tua mammina, saremo noi a decidere come e quando potrà anche solo guardarla, perché lei appartiene a noi e lui è solo il nostro servitore cornuto. Dormirai tu con lei, ma non permetterti di importunarla in alcun modo sennò dovrai vedertela con noi. È tutto, a martedì.”
Dopo aver mangiato in silenzio i tre fecero il cambio di camera come se la situazione fosse normale. Luca era molto eccitato al solo pensiero di dormire con la madre, mentre Marco non vedeva l’ora di essere solo per farsi una sega e scaricare tutta l’eccitazione accumulata.

Martedì arrivò presto tra l’eccitazione generale. Catia appena tornata dal lavoro, si spogliò completamente e si posizionò sul tavolo della cucina a gambe aperte pronta per farsi depilare la fighetta. Luca fece un lavoro molto accurato, anche se con il cazzo duro fu molto difficile resistere alla tentazione di toccarla.

Quando anche Marco tornò dal lavoro, la depilazione era terminata e lei mostrandosi nuda gli chiese: “Ehi cornuto, guardami! Ha fatto un buon lavoro il nostro pisellino??” ma quando lui allungò la mano per sentire se era liscia, lei lo blocco dicendogli: “Non permetterti di toccarmela!! Questa non ti appartiene più, è una proprietà esclusiva dei miei amanti, nonché tuoi padroni!!”. Era solo l’ennesima umiliazione per Marco, che anche nei giorni precedenti era stato costretto a ricevere in continuazione sul gruppo WhatsApp foto e video del sabato precedente dove la moglie era alle prese con i cazzi dei giovani, che senza pudore commentavano costantemente le foto e aggiungevano frasi del tipo “Tranquilla troia che martedì sera ti rompiamo il culo e ti sfondiamo quel buco enorme che chiami figa davanti a quel cornuto di tuo marito segaiolo, e poi ti piscieremo in bocca perché non sei più neanche una donna, ma solo un’oggetto” e la cosa più imbarazzante era che Catia rispondeva loro che era felice di sentirli così carichi e che sperava di farli divertire senza deludere le aspettative, che non vedeva l’ora di essere sfondata da loro e di bere il loro piscio. Nel leggere certe cose Marco si sentiva umiliato ma tremendamente eccitato, tant’è che ogni giorno si faceva almeno due seghe nel leggere tutte quelle porcate. Catia se ne accorse, e poche ore prima dell’arrivo dei ragazzi si avvicinò a lui, e prendendolo per le palle gli disse: “Vedi che alla fine sei felice, dovresti ringraziare Roberto, non sei mai stato eccitato come adesso in tutta la tua vita, sei nato per essere un cornuto, e noi faremo di te un cornuto perfetto, vedrai che un giorno sarai tu a supplicare loro di venire a casa nostra a farcire di sborra tua moglie puttana”.

Luca in tutto questo aveva avuto il piacere di dormire con la madre, che per ordine dei 3 era sempre costretta a stare nuda a letto, ma lui non poteva fare niente, se non poterle leccare i piedi prima di coricarsi ma solo se ordinato da Roberto. Per questo era costantemente eccitato, e anche lui si segava spesso guardando le foto rileggendo i messaggi dei suoi 3 “amici” in quella chat!

Arrivò finalmente la fatidica serata e i tre arrivarono per l’ora di cena. Catia invitò Luca ad andare ad aprire ai suoi amici e di condurli in cucina dove ad attenderli c’erano lei e Marco che li salutò a testa bassa ringraziandoli per la loro presenza. La scena era grottesca. I tre ragazzi nel vedere la tavola apparecchiata solo per quattro, iniziarono ad offendere pesantemente Marco e Luca, apostrofandoli con i peggiori insulti.  Catia spiegò che Marco sarebbe stato il loro servitore pronto ad eseguire ogni ordine, mentre Luca sarebbe stato sotto il tavolo perché era buono solo a leccarle i piedi.

La cena trascorse in maniera abbastanza normale, fu molto veloce perché i tre non avevano certamente fame ma voglia di porcate, e infatti Roberto aveva chiesto a Catia di preparare cose buone ma veloci da consumare. I ragazzi si divertivano da morire mentre toccavano le tette e infilavano le dita nella figa e nel culo della donna davanti gli occhi di Marco, che con indole sottomessa si godeva lo spettacolo e si beccava una marea di insulti mentre in silenzio serviva i 4 commensali e sparecchiava chiedendo se tutto fosse di loro gradimento. Luca invece era stato costretto a stare sotto il tavolo, a leccare i piedi della madre. Quando alzava gli occhi, la trovava a gambe spalancate mentre si faceva masturbare dal ragazzo di turno, e in tutto questo veniva costantemente offeso e schernito per avere una madre così tanto troia. Per padre e figlio era difficile non potersi toccare il cazzo duro nei pantaloni, soprattutto quando dai 3 arrivavano commenti di quanto fosse bagnata e vogliosa dei loro cazzi la troia.

Finita la cena, Roberto diede una bella sculacciata a Catia e disse solo: “Ora iniziamo a divertirci veramente troia…”

CONTINUA….

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