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L’ Estate – Capitolo 5 – Nuovi Orizzonti

By 13 Maggio 2020Maggio 15th, 2020No Comments

 

I 2 giorni successivi passarono tranquillamente. Sarà cercò di sfruttare quanto più possibile le strutture del camping. Sfidò papà ad estenuanti sfide a tennis, giocò a carte con mamma, che si era rivelata assolutamente imbattibile, e addirittura tenne compagnia a Christian, sfidandolo a gare di tuffi dal piccolo trampolino della piscina del camping. Quasi dimentica di ciò che era accaduto nei giorni precedenti, ritrovò il gusto della spensieratezza, la voglia di sole e di mare ebbe il sopravvento, era allegra e sorridente come mai lo era stata.
Quegli strani pensieri che l’avevano tanto scombussolata sembravano sopiti, improvvisamente sepolti dalla voglia di godersi una vacanza tranquilla.
Eppure bastò pochissimo per farli tornare prepotentemente a galla, fu sufficiente rivedere Roberto e Bruno per farle capire che quella strana curiosità che provava era ancora viva e pretendeva di essere esaudita a tutti i costi.
Fu appena dopo cena che li vide, Sara stava tornando alla sua piazzola dopo essere stata al piccolo minimarket del campeggio. Sovrappensiero, si accorse di aver sbagliato giro e aveva perciò dovuto tagliare all’interno della pineta. Improvvisamente si sentì chiamare da una voce e si rese conto che a chiamarla era proprio Roberto. Era infatti giunta a ridosso delle tende dei due uomini senza rendersene conto, e Roberto e bruno erano seduti proprio di fronte a una delle due tende, che Sara conosceva benissimo. Era infatti quella in cui,quel pomeriggio di pochi giorni prima, si era provata tutti quei fantastici vestiti. Da quel giorno non aveva più incrociato né Roberto né Bruno e non aveva più avuto modo di parlare della possibilità di acquistare qualche capo di abbigliamento.
”Guarda chi si rivede” disse a gran voce Roberto. Stavano bevendo una birra seduti ad un piccolo tavolino di plastica. “Buonasera signorina”.
Sara arrossì subito, la prima cosa che le venne in mente fu la scena che osservò attraverso lo specchio nella tenda di Roberto. Realizzò ben presto che lui non poteva sapere che lei in quell’occasione lo stesse guardando, perciò cercò di tranquillizzarsi.
”Buonasera” rispose gentile Sara, che indossava dei cortissimi pantaloncini e una magliettina bianca aderente.
”Non ti abbiamo più vista in questi giorni” cicalò Roberto.
”Lo so, sono stata impegnata coi miei” rispose Sara.

Ho pensato che forse i vestiti che hai provato non ti piacessero!” affermò Roberto.
Sara si affrettò a rispondere,negando quell’ipotesi con grande convinzione.
”No assolutamente. Erano bellissimi. E’ solo che ancora devo decidere se comprare qualcosa o meno” disse sorridendo timidamente.
”Non c’è problema” continuò Roberto “ quando vuoi sai che sono lì!” disse rassicurandola. E aggiunse:” Siediti un po’ qui con noi, su. E’ ancora presto, facciamo due chiacchiere”
Sara a quella proposta sobbalzò, qualcosa le sussurrava che non avrebbe dovuto sedersi con loro, lottò strenuamente con la sua coscienza ma ben preso l’istinto ebbe la meglio e si avvicinò ai due uomini. C’era qualcosa che l’attraeva come un magnete.
”Grazie, però solo un minutino”.
”Ma certo” le disse ora Bruno porgendole una seggiolina posta in mezzo a loro.
Sara si sedette, ma la sua timidezza sembrava avere la meglio. Posò le mani sulle gambe e bevve un sorso della birra che Bruno le offrì.
”Allora? Che hai combinato di bello in questi giorni?” le chiese Roberto,che indossava dei pantaloncini corti e piuttosto stretti.

Niente di particolare” rispose Sara “ Ho fatto qualche bagno, giocato a tennis, le solite cose” e sorrise impacciata.
”Ma…e niente nuove conoscenze? Nessuna conquista? Una bella ragazza come te! Non ci credo” disse simpaticamente Bruno.
Sara non si aspettava quella domanda e arrossì in men che non si dica .Abbassò un po’ lo sguardo e rispose : “No,non ho conosciuto tanti coetanei”.
Roberto non si fece perdere l’occasione e ribattè con grande entusiasmo:”Ma questi giovani di oggi a cosa pensano? Io ti avrei fatto il filo per tutta la vacanza!” e gettò a Bruno uno sguardo d’intesa.
”Ma certo,anche io. Non è facile imbattersi in ragazze così carine e simpatiche” rincarò la dose Bruno, guardandole le cosce nude, i pantaloncini che si schiacciavano aderenti a ridosso della fighetta e le tette evidenziate dalla magliettina stretta.
Sara, confusa da tutti quei complimenti, non sapeva bene cosa rispondere. Era intimidita e allo stesso tempo inorgoglita da quei complimenti decisi e gentili.
Roberto non fece attendere la successiva abile mossa, sapeva che doveva agire in fretta, ormai l’attimo andava colto. “Sai, Bruno l’altro giorno non è potuto venire. Gli ho detto di quanto ti stavano bene quei vestiti, ma non immaginavo che dei semplici pantaloncini potessero starti così bene! Vero Bruno?”
”Assolutamente” rispose l’amico.
”Facci vedere un po’ meglio,su” le disse Roberto.
Sara a quelle parole sobbalzò. Ma non passarono che pochi secondi che si alzò dalla seggiola e rimase in piedi davanti ai due uomini che le guardavano le cosce. Su richiesta di Roberto si girò, mostrando ai due uomini quel culetto delizioso, le chiappette che uscivano un poco dai bordi dei pantaloncini.
”Hai davvero un culetto delizioso” provò a osare Roberto. Sara divenne rossa come un peperone e rispose con un grazie educato.

Bruno afferrò la palla al balzo: “Sono sicuro che in giro sono in parecchi a guardartelo” le chiese.

Sara, ancora in piedi in mezzo ai due rispose: “Bè si, capita che in giro i maschi guardino”
Quel discorso cominciava a darle dei brividi, capì che le piaceva parlare del suo corpo e dell’effetto che provocava.
” E non dirmi che non ti fa piacere!” le disse Roberto.
Sara sorrise un po’ impacciata : “Un po’ fa piacere perché comunque vuol dire che piaci” rispose pronta Sara.
Ormai il discorso era entrato in una zona che fino a poco tempo prima era off-limits.
”Ottima considerazione” la esortò Bruno “ non ti nascondiamo che per noi uomini guardare è una cosa impossibile da evitare”
”Di certo fate a tutti noi un certo effetto! “ disse ridendo Roberto e guardando Bruno, il quale rispose,prendendo la palla al balzo:” Certo, è vero. Un grosso effetto direi”
A quella parola Sara divenne bordeaux e sperò che i due uomini non lo notassero.
Ma Roberto continuò imperterrito, sapendo che la giovane moriva dalla voglia di continuare quel discorso anche se per ovvi motivi di pudore non poteva darlo a vedere.
”Scusalo Sara, se ne esce sempre con queste battutacce” e sorrise a Sara,che intanto si era seduta. “Si trattano così le signorine? “ disse con tono di divertito rimprovero a Bruno.
” Era solo una battuta!” rispose Bruno “ e forse Sara non l’ha neanche capita”. Sara era del tutto confusa, si trattava quasi di una domanda diretta a lei e non sapeva assolutamente cosa rispondere. Si rese conto però che,del tutto istintivamente, nel momento in cui Bruno diceva quella frase, il suo sguardo si posò sui pantaloncini di Roberto, alla ricerca di quel gonfiore che tanto l’aveva attirata qualche pomeriggio prima..
Era fatta, pensò Roberto, che si era accorto dello sguardo della giovane. Mancava solo qualche frase ben assestata e l’avrebbero cotta a puntino così disse, di slancio: “Eddai Bruno, Sara non è né una bambina né una scema, certo che ha capito la tua battuta, vero Sara?” e si girò sorridendo a Sara.
”Non saprei” disse quasi balbettando Sara.
”Insomma, è una cosa normalissima, che capita a tutti gli uomini,su” disse Roberto.
E Bruno scoccò il colpo finale “E che credo stia accadendo anche a te!” disse divertito Bruno indicando il pacco di Roberto.
Sara non resistette e a quelle parole diresse il suo sguardo sui pantaloncini di Roberto, che erano improvvisamente diventati più gonfi e pieni.
Roberto la guardò e le sorrise. Ci fu un attimo di silenzio generale. Vide nello sguardo di Sara una curiosità e una voglia che neanche lei sapeva di avere. Capì che a quel punto la ragazza avrebbe fatto quasi qualsiasi cosa. Perciò,in modo gentile e rassicurante le disse, guardandosi il pacco: “Ops…Bruno ha ragione, è capitato anche a me questa volta”. Sara osservò il pacco gonfiarsi ancora,un gonfiore enorme che stringeva contro i pantaloncini.
”Hai capito ora di che effetto stavamo parlando?” le chiese Bruno, con gli occhi che gli brillavano dall’eccitazione. Sara lo guardò timidamente e fece un piccolo cenno di assenso con la testa.
”Perché non provi con mano l’effetto che fai sugli uomini?” insistette ancora Bruno.
Alla frase di Bruno, Roberto si allungò a prendere una mano di Sara. Fu tutto così improvviso che Sara non ebbe quasi il tempo di rendersi conto della situazione. Roberto non sentì nessuna opposizione, la manina di Sara si fece portare dove lui voleva senza fare storie,docilmente .Bruno guardava la scena, capendo che ormai era fatta. Roberto appoggiò la mano di Sara sui suoi pantaloncini e lentamente cominciò a muoverla sul suo cazzo. “Vedi? Mi hai fatto proprio un grosso effetto, non trovi?” le disse guardandola. Sara non aprì bocca, lo guardò semplicemente e annuì timidamente con la testolina. Erano all’aperto ma ben riparati, nessuno avrebbe potuto vedere o notare qualcosa di strano.
Sara percepiva sotto il palmo qualcosa di grosso e duro, che cresceva sempre più.

Era quasi sconvolta dal suo comportamento, ma la cosa le piaceva e non riusciva a fermarsi.
L’uomo continuava a massaggiarsi il cavallo con la sua mano, Sara sentì le palle grosse e gonfie che spingevano contro i pantaloni. Dopo qualche secondo Roberto tolse la sua mano, curioso di capire se la ragazza avesse voluto continuare da sola.
Cosa che fece senza remore, continuò a premere il palmo sul cazzo di Roberto,sempre con maggior vigore.
” Brava piccola” le disse lui.
Sara schiacciava il suo palmo sul cazzo di Roberto, ne sentiva tutta la grossezza e durezza. Continuò così per qualche minuto, mentre Roberto la guardava e Bruno assisteva alla scena, eccitato come poche altre volte gli era capitato di essere.
Poco dopo Roberto la fermò, si slacciò lentamente i pantaloni e rimase con i soli slip da bagno. Sara intravide un grosso cazzo , la cui forma era evidenziata dagli slip morbidi che l’uomo indossava.

Era affascinata e al tempo stesso intimidita,curiosa di vedere quel cazzo che pareva essere enorme. Non ne aveva mai visti così,l’unica sua esperienza era con Federico, il fidanzato,le cui misure erano del tutto normali .E capì subito che era più grosso anche di quello del vicino, che aveva contemplato solo qualche giorno prima.
Roberto capì che Sara aveva una voglia matta di vedere quella sorpresina sotto i suoi slip , lo capiva dal suo sguardo,uno sguardo inconfondibile che sperava potesse prima o poi apparire sul quel visino dolce.
Dalla sera dell’incontro al bar aveva capito che Sara aveva voglia di nuove esperienze, stava aspettando solo qualcuno che la convincesse a lasciarsi un po’ andare e lui in questo era un maestro.
Inoltre era sicuro che non fosse molto esperta, e questo era un punto a favore, la curiosità l’avrebbe spinta dove altre non sarebbero mai arrivate. Desiderava cose che non aveva ancora mai sperimentato e le avrebbe fatte solo con persone al di fuori dei suoi soliti giri di amicizie. Roberto sapeva quanto le ragazze temessero per la propria reputazione e proprio questo era uno dei motivi principali che le costringeva a frenarsi.
Decise di non calcare troppo la mano, la situazione doveva essere gestita con calma ed esperienza.
Lasciò che gli massaggiasse l’uccello per qualche minuto osservandone il visino dolce, le labbra carnose, i codini che le scendevano dai lati della testa, le tette tese sotto la magliettina leggera. Sara muoveva lentamente la mano tenendo la bocca aperta e assaporando al tatto tutto quel gonfiore. Si sentiva la mano piena, quel senso di pienezza le procurava un piacere che non aveva mai provato prima.
L’uomo guardava eccitato la sua manina , mentre lei palpava ancora senza sosta.
Il fatto che un altro uomo stesse osservando la scena non infastidì Sara, anzi rese la situazione ancora più trasgressiva ed eccitante. Bruno si alzò, le si mise proprio di fianco e cominciò ad accarezzarle la testa. Sara era confusa, quelle carezze le davano i brividi,il piacere che provava era qualcosa di indescrivibile.
Con la mano scese dalla testa di Sara e si portò sul seno. Cominciò a massaggiarle le tette, a palparle con movimenti lenti. Sara lasciò fare, sentire le mani di un altro uomo sul suo corpo mentre era presa a palpare il cazzo di un altro era una sensazione del tutto nuova e incredibilmente eccitante.
Roberto le fermò la mano per un attimo e lentamente si sfilò gli slip. Sara osservò quel grosso cazzo ora liberato dall’oppressione delle mutande, le cui palle,a causa dell’assenza di rapporti con la moglie negli ultimi tempi, erano gonfie,piene e dure come sassi. Roberto le prese la mano e le fece vedere come doveva fare. Accompagnò quella dolce manina sulle sue palle e se le massaggiò per qualche secondo, poi lasciò fare a lei. Imparava subito, notò Roberto. Sara cominciò a palpargli le palle prima con le dita e poi con tutto il palmo della mano. Non aveva mai visto delle palle così grosse e dure, le accarezzò ancora a lungo assaporandone tutta la grossezza. Le esplorò in lungo e in largo, come fossero un tesoro tutto da scoprire,affascinata dalla loro rotondità.
Poi Bruno le si avvicinò all’orecchio “Non credi sia ora di dargli un bell’aiutino?” le disse. Sara lo guardò timidamente e fece un nuovo segno di assenso con la testa.
Così la mano di Sarà salì, fino a stringere l’uccello di Roberto. Lo afferrò , ne sentì tutta la grossezza nella sua manina, e nonostante lo impugnasse tutto una buona parte rimaneva fuori dalla mano. Guardo Roberto, che intanto si mise comodo sulla sedia, e lentamente cominciò a segare. Muoveva la mano su e giù,con grande lentezza, al fine di assaporare quei momenti fino in fondo, mentre Bruno assisteva tranquillo alla scena. Quando la mano scendeva vedeva la cappella lucida e grossa che si stagliava davanti ai suoi occhi. Roberto guardava eccitatissimo, e pensava che avrebbe potuto farle fare molto di più. Ma la sua esperienza gli consigliava di non forzare la situazione, sapeva che le cose dovevano essere fatte per gradi al fine di non rovinare tutto.
Sara continuò a segare quel grosso cazzo per qualche minuto e Roberto immaginò che se avesse potuto l’avrebbe vista scendere con l’altra manina a toccarsi la fighetta. Ma sapeva anche che , a causa di quello stupido senso del pudore che ci rende schiavi, Sara non l’avrebbe fatto. Glielo avrebbe insegnato magari in futuro, pensò, senza fretta. Guardò Bruno e gli fece un chiaro senso di diniego. Infatti Bruno, nel vedere quella scena, aveva il cazzo duro come il marmo e avrebbe voluto ottenere lo stesso regalino da quella deliziosa fanciulla. Ma Roberto sapeva che le cose non dovevano essere forzate, la situazione era già parecchio trasgressiva, aumentare ancora il livello di trasgressione avrebbe potuto nuocere alla voglia di sperimentare della ragazza.

Così si rivolse a Sara “ Brava piccola. Adesso però è ora di farmi sborrare,non credi?” .
Sara assentì con un deciso cenno della testa,scoprì che quelle richieste così dirette e quelle parole così volgari le davano dei brividi di piacere e aumentò la velocità della mano. Non ci volle molto tempo, quella situazione nuova aveva portato in breve tempo anche Roberto a un livello di eccitazione massima e il cazzo gli stava esplodendo.
”Dai piccola , svuotagli le palle” disse Bruno rivolgendosi a Sara,accarezzandole la testa. Quelle frasi la fecero impazzire, aumentò la velocità e contemporaneamente guardava il cazzo di Roberto, aspettando con impazienza il momento della sborrata. Dopo qualche attimo Roberto cominciò a sborrare e Sara osservava la scena a bocca aperta. Vide un primo abbondante fiotto di sborra a cui ne seguì un altro della stessa intensità.
Roberto le disse di non fermarsi e Sara continuò a segare con vigore. Guardò stupita tutta quella sborra densa e calda schizzare ovunque, la vide ricadere sul cazzo e sulla sua mano. Con la mano tutta imbrattata di sperma, continuò a segare più lentamente. Sentiva la sua mano ora scivolare con maggior facilità,lubrificata da tutta quella sborra. Ci furono altri 3-4 schizzi di minore intensità finchè anche le ultime gocce uscirono dalla cappella ormai violacea di Roberto. Sara staccò la mano ,completamente ricoperta di sborra bianca e densa. Roberto le accarezzò i capelli,con un gesto di estrema dolcezza. Sara rimase ferma,come impietrita, non sapendo cosa fare. Dalla sua manina la sborra colava lenta sul terreno. Roberto la guardò dolcemente,e poi le disse “ Adesso però devi aiutare qualcun altro, lo vogliamo lasciare a soffrire?No,vero?”e, sorridendole, le indicò Bruno che intanto si era riseduto sull’altra sedia.
Sara guardò Roberto e fece un altro timido gesto di assenso col capo.
Bruno non perse tempo, si tirò giù i pantaloncini e gli slip e fece cenno a Sara di avvicinarsi. Quando lei si avvicinò docile, Bruno la fece accomodare in ginocchio, davanti a lui. Anche Bruno aveva un cazzo di notevoli dimensioni, seppure più piccolo di quello di Roberto. Prese la mano pulita di Sara,la sinistra, e se la mise sull’uccello. Sara prese a segarlo con qualche difficoltà,non era abituata a usare la sinistra. Mentre segava Roberto le accarezzava dolcemente la testa. Sara continuò per qualche minuto,segava con la mano sinistra tenendo la destra, ancora ricoperta della sborra di Roberto, lungo il fianco. Era come in estasi, completamente preda degli eventi. Segava inginocchiata col cazzo di Bruno a pochi centimetri dalla faccia.
”Più veloce zoccoletta” la incitò Bruno ad aumentare il ritmo. Pochi secondi e anche lui, con un animalesco grugnito di piacere, cominciò a sborrare copiosamente. Sara guardava estasiata tutta quella sborra, la vide schizzare dappertutto, sembrava non finire mai. Era densa,bianchissima e calda , e le imbrattò completamente anche la mano sinistra. Vide lo sperma colare lento dalla cappella fino alle palle di Bruno, la sua manina riempirsi ancora di quel vischioso liquido bianco. Mollò il cazzo di Bruno all’ultimo sussultò,ormai anche il suo era completamente svuotato.
Ora che tutto era finito fu come se Sara si fosse svegliata da un profondo sogno, fu come un rientrare improvviso nella realtà. Roberto le si avvicinò, mentre Bruno si ripuliva con alcuni fazzoletti.
Le disse con tono dolce: “Sei stata molto brava sai? E sono anche sicuro che ti è piaciuto molto farci sborrare vero?”.
”Si” rispose timidamente Sara, che fino a quel momento non aveva detto una parola.
Roberto le porse dei fazzolettini e i due uomini la osservarono mentre, imbarazzatissima, si puliva le manine da tutta quella sborra.
”Ora vai pure in tenda dai tuoi. Ma nei prossimi giorni potremmo anche vederci di nuovo,se ne avrai voglia” disse Roberto, sapendo che non si sarebbe rifiutata.
Sara rispose con un semplice cenno della testa, ancora preda di grande imbarazzo e confusione. Mentre fino a poco prima aveva agito di solo istinto, ora cominciava a ragionare più freddamente su ciò che aveva appena fatto.

Prese la sua borsa della spesa,che aveva appoggiato sotto il tavolino, e si diresse di corsa verso la sua tenda,senza avere il coraggio di guardare i due uomini in faccia.
Roberto, soddisfatto, si girò verso l’amico e, mentre la osservavano sgambettare via come una piccola cerbiattina, gli disse:” Che ti dicevo? Aveva proprio voglia di cazzo la ragazza” e insieme risero, brindando alla loro salute.

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