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[…continua…]

La sera mia moglie volle la sua dose di cazzo giornaliera e sapere tutti i particolari della vicenda, senza tralasciare nulla, e commentando alternativamente “che stronzo” o “che troia” a seconda che si riferisse a me o a sua madre. Le chiesi se volesse riscuotere la sua compensazione, ma mi rispose che sarebbe arrivata a tempo debito.

Il giorno dopo arrivò l’esito del tampone per mia suocera, che fortunatamente era negativo. Molte cose passarono in secondo piano in quel momento, perfino il nervosismo dei giorni prima di Lara nei confronti di Francesca, per quanto rimanesse un certo imbarazzo tra me e mia suocera. Ci abbracciammo tutti, contenti di aver scampato questo pericolo, ma consci che probabilmente non sarebbe stata l’ultima volta in cui avremmo dovuto assaporare questa paura. Mangiare finalmente insieme fu comunque una liberazione e potevo assaporare quella tensione sessuale che, come un ragazzino del liceo, mi stava seccando la bocca e bloccando le parole.

Passò un’altra giornata spensieratamente, poi mia moglie avrebbe avuto due turni attaccati tra loro e perciò sarebbe rimasta a casa nostra in città per mangiare e riposare. Scambiavamo qualche messaggio, quando:
“Ho pensato alla mia compensazione” – mi scrisse con un emoticon da diavoletto nel finale
“Prego, dimmi pure, amore mio”
“Sai quanto mi piace la masturbazione maschile e quanto sia avida di video a riguardo. Oggi mi sono interessata ad una nuova categoria: Jerk Off Instructions” – inutile dire che conoscevo (e chi non la conosce tra noi maschietti, anche solo per sentito dire) la categoria e che sapevo dove stava andando a parare.
“Interessante, e quindi? Come posso compensarti?”
“Partiamo dall’assunto che tu devi compensarmi, mio caro, per aver perso l’esclusività sul tuo uccello.”
“Il prezzo da pagare per la notorietà del mio cazzo, amore mio ahaha”
“Stronzetto, fortuna che è solo quella troia di mia madre. Ad ogni modo, adesso ti chiamerò in video e seguirai alla lettera le mie istruzioni. Se sbaglierai, un giorno in meno della mia fica.”
“Mmmm, starò molto attento allora!”
“Ho anche un’altra richiesta: non dovrai fermarti per nessuna ragione, perfino se dovesse arrivare il padre eterno, ti voglio con il cazzo in mano fino a quando non svuoti le tue palle”
“Per nessuna ragione?”
“Per nessuna ragione”

Arrivò la videochiamata.
“Bene, porco” disse lei “comincia a spogliarti, voglio vedere solo il tuo cazzo”
“Ok, mogliettina” dissi ridacchiando ed obbedii. Ho avuto la fortuna che madre natura mi abbia dotato di un pene molto responsivo, per cui già prima di tirarlo fuori era bene in tiro.
“Come al solito vedo che non si lascia occasione per un’erezione, bene” – prese un respiro, la vedevo guardare quel cazzo con uno sguardo così voglioso che mi eccitò ancora di più – “adesso segui le mie istruzioni alla lettera”
“ok”
“Massaggialo fino a quando non ti dico stop!” presi a massaggiarlo lentamente “Stop!” – pausa di un secondo – “massaggialo ancora” – qualche secondo – “stop!” – andò avanti così per qualche minuto. La mia cappella era già in visibilio. “Bene, vedo che il trattamento ti piace. 30 secondi per riprenderti, fai un bel respiro, ti aspetta ancora un po’ di lavoro.”
“Adesso voglio che ti masturbi più veloce, con la mano piena. Via!” – passarono circa una ventina di secondi – “Stop!” – stava diventando snervante ed eccitante ad un tempo – “di nuovo” – altri venti e poi uno stop di 3 secondi ed ancora altre 2 volte. Stavo impazzendo e la sua faccia, il modo di mordersi le labbra e di guardarmi mi eccitavano ancora di più. – Respira altri 30 secondi e preparati ad impazzire, porco.” – il cazzo pulsava per bene ed ero fuori di testa per questa piccola goduriosa tortura. – “Adesso, porco, ti devi segare al massimo, come un ragazzino e verrai alla fine, quando io te lo dirò. Segati per me, porco” – inutile dire quanto seguissi le istruzioni docilmente e con dedizione, mi presi l’asta in pugno e cominciai a fare su e giù con vigore, sentendo quanto il pizzicore ai testicoli aumentasse via via, segno che un orgasmo potente stava preparandosi – “Segati maiale, fammi vedere come gode il tuo cazzo. Segati porco” – ancora altri 10 secondi – “Adesso verrai per me. Più forte, tra 10 secondi sborrerai per me. “ – passarono davvero 10 secondi – “ lascia il cazzo e adesso vieni” – la mia asta pulsò uno, due, tre volte, poi partirono i primi fiotti, grugnii senza farci troppo caso – “si, bravo porco, ora spremi le palle per me, fai uscire tutta questa linfa e godi” – stavo godendo fortissimo e mi lasciai andare, facendo sì che tutto la mia linfa bagnasse le palle prima ed in parte l’inguine – “Vorrei leccarla per bene questa sborra calda, ma so che domani me ne farai trovare ancora, maiale che non sei altro. Adesso vado, la mia micia richiede attenzioni.” Ed inquadrò la sua fica, oscenamente aperta, mentre si passava un vibratore sul clitoride e fremeva tutta. Potevo vedere il luccichio dei suoi umori dallo schermo. Chiuse la chiamata, mentre ancora si toccava. Mi stava lasciando all’asciutto!
Le scrissi un messaggio: “daiiii mi togli il meglio!”
Nel frattempo il telefono vibrò per un’altra conversazione, era mia suocera ed era un video.
Aprii la conversazione. L’anteprima del video sembrava scura, non si comprendeva granché. Scaricai il video. I primi 10 secondi non si comprendeva granché, poi fu evidente. Come prescritto da mia moglie, dovevo evitare di fermarmi per qualsiasi motivo e per questo dimenticai la porta aperta (accostata) mentre mi trastullavo amabilmente.
La zoccola, ora libera di girare per casa, aveva capito che qualcosa stava succedendo e si era avvicinata e mi aveva ripreso mentre mi segavo come un quindicenne davanti al telefono. Non che sembrassi ridicolo, anzi, era eccitante guardarsi mentre qualcun altro ti riprendeva inconsapevolmente e anche l’orgasmo aveva un’aria molto soddisfacente, a tal punto che nel video si sentiva distintamente un suo gemito al primo fiotto.
Il video durò ancora qualche secondo, il tempo di staccare dall’inquadratura e nulla più. 5 minuti di un bel solitario dedicato a mia moglie. Scrissi:
“E dai!”
“Ti dispiace che ti sbircio?” con emoticon dell’angioletto
“Mmmm no. Però mi sembra asimmetrico, io non ne ho video tuoi.”
“Quindi vorresti un video mio?”
“In alternativa puoi venire a ripulirmi, decidi tu” le mandai anche una foto del cazzo moscio, ancora bagnato di sperma “a occhio e croce ce n’è tanta”
“Non questa volta. Ma apprezzo l’invito.”
“Peccato. E quindi?”
“E quindi cosa?”
“Le cose vanno pareggiate. Mettiamo che avessi un’idea….” il mio cervello da maiale stava viaggiando di nuovo.
“Che idea? Devo preoccuparmi?”
“Chiaramente devi. Mettiamo che io sia un regista, mettiamo anche non un regista di film comici. E mettiamoci infine te, nuda, con quella bella fica a prendere vento.”
“Accidenti! Quanta fantasia, cowboy, non starai correndo troppo?”
“Dopo che mi hai filmato di nascosto e ti ho mandato già ben due foto del mio uccello? Credo proprio di no. Anzi, credo che non dovresti farmi penare più di tanto e metterti brava brava a letto, con le gambe aperte.”
“Chi ti ha detto che non ero già messa così?” e di seguito una foto, presa dal lato della testa. I seni grossi ma certamente non tonici rigonfiavano ai lati, tenuti dalle braccia, che facevano svettare due capezzoli bruni. In fondo quel pelo fulvo che mi faceva impazzire e, da brava porca, il riflesso dello specchio di fronte alla fica, che teneva aperta con una mano. La sua ferita era grossa, con due belle labbra pronunciate che terminavano più brune nel colore. Il clitoride svettava appena. Troppo per aspettare ancora.
Presi il telefono, accesi la videocamera e mi mossi silenziosamente verso la sua stanza.
Arrivai di fronte alla porte aperta, potevo sentire un distinto ciaff ciaff dall’interno e qualche mugolio. Entrai. Mia suocera mi dava le spalle mentre si guardava allo specchio, completamente nuda, con le gambe aperte, mentre si dava ripetutamente colpetti sul monte di venere e vicino al perineo.
Ero nudo anche io, il pene, ancora sporco di sperma, si drizzò e cominciò a gocciolare lentamente. Lasciai una mano dal telefono e lo presi in mano, era troppo eccitante.
-”Bene bene, cosa abbiamo qui?” – esclamai. Non rimase sorpresa, anzi continuò senza quasi curarsi di me.
-”Mi tocco…” – disse lei con un filo di voce – “e mi piace… ti piace quello che vedi?” – si voltò – “Oh sì che ti piace!” – Si infilò lesta due dita nella fica e gemette, mentre muoveva quelle due dita con sapienza. Venne quasi all’istante.
-”Vedo che piace anche a te quello che vedi, suocerina” – non smisi di masturbarmi mentre la osservavo toccarsi quella fica pelosa come un ossessa. Si torturava il clitoride, per farlo diventare più grosso. Io mi accomodai di fronte a lei, continuando a riprendere. – “Toccati ancora, continua a toccarti. Fammi sentire come godi” –
Inarcò la schiena, mentre allargava ancora le labbra e con l’altra mano prese a massaggiare il suo grilletto ossessivamente con movimenti rotatori veloci, il culone le tremava dall’eccitazione.
-”Cazzo, oh cazzo, godo, vengo vengo vengo!!!”- tremò ancora più forte, mentre la ficona si stringeva e si allargava ossessivamente con movimenti lenti, poi veloci, poi di nuovo lenti, fino all’ultimo spasmo, che la lasciò sfatta. Non smisi di riprendere né di masturbarmi.
-”tocca a me adesso” – mi avvicinai a lei, sempre riprendendo, mentre muovevo ossessivamente la mia mano sull’asta che si ingrossava e schiumava della sborra di prima e lasciava lucida la cappella paonazza, pronta a esplodere di nuovo – “Dio, vengo anche io!” – Portai la mano a stringere ancora di più, a bloccare per un poco il flusso, poi lo accompagnai per uno schizzo forte che le arrivò sulla pancia, mentre gli altri le sporcarono il pelo. Ero al settimo cielo e lei apprezzò a tal punto che ripulì metodicamente con la mano tutto il casino che avevo fatto. Non chiesi per la ripulita del mio cazzo, anche se mi andava non poco.
Avevamo esagerato?
Mandai tutto quanto a Lara in un attimo, poi posai il telefono.
Restammo lì per un po’, a parlare di porcate e a ridere, poi ci rivestimmo, come se nulla fosse.

Nel frattempo arrivarono due messaggi…

[Continua…]

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